LAS UVAS DE LA SUERTE. LA TRADIZIONE PORTA FORTUNA SPAGNOLA CHE CONCLUDE LA NOCHEVIEJA E INIZIA L’AÑO NUEVO.
Las uvas de la suerte, l’uva della fortuna.
In Spagna gli ultimi 12 istanti del vecchio anno si passano inghiottendo, uno dopo l’altro, 12 chicchi d’uva. Una tradizione porta fortuna come le lenticchie per gli italiani.
I rintocchi (o campanadas) vengono scanditi dall’orologio della Puerta del Sol di Madrid, da dove la Television Española è in diretta per condividere las uvas con tutto il mondo.
Anche Barcellona e la tv catalana hanno le proprie campanadas.
Quando si finisce l’ultimo acino è arrivato il nuovo anno, che si spera sarà ricco di amore e felicità. Se al dodicesimo rintocco avete ancora chicchi d’uva potrebbe non essere il vostro anno fortunato 🙂
La tradizione risale agli inizi del 1900 quando a causa di una abbondante produzione di uva, i viticoltori si inventarono che consumare questo frutto a fine anno avrebbe portato fortuna.
Da allora gli spagnoli hanno mantenuto la tradizione, tra le più divertenti del Capodanno.
Ci si ritrova a casa degli amici o nelle piazza della città, ciascuno con la propria uva, per aspettare insieme l’arrivo del nuovo anno. Dico ciascuno con la propria uva perché se è vero che ora in Spagna vendono l’uva pronta in latta (già pelata e senza semi), la mia bisnonna ai tempi iniziava a prepararsela mezzora prima per togliere semi e pelle, una sorta di rito preparatorio. Spesso “las uvas” sono la fine del Capodanno in famiglia per raggiungere poi gli amici. La Cri da giovane aspettava la mezzanotte in casa e usciva dopo las uvas.
Ancora prima di avere il ristorante abbiamo tramandato agli amici questa usanza. È capitato persino di suonare las campanadas con pentola e mestolo se ci trovavamo in posti dove la tv spagnola non aveva segnale.
Abbiamo iniziato insieme l’anno con questa tradizione dal dicembre 2009 fino al dicembre 2019. Nel 2020 la pandemia ci ha obbligati a condividere las uvas virtualmente.
Lo scorso anno ci siamo ritrovati al sabor, in pochi al ristorante e in tantissimi a casa con il nostro delivery.
Quest’anno torniamo finalmente a compartir la tradizione in moltissimi e in presenza.
Piccolo aneddoto: nel 2012 avevamo preparato i flûte già pieni di chicchi d’uva da poter portare ai tavoli al momento giusto. Nella fretta dell’avvicinarsi della mezzanotte sono andata in dispensa a prendere il vassoio e… me lo sono rovesciato in testa tutto, rompendo vetri e sparpagliando uva per tutta la stanza. Per fortuna ne avevamo in abbondanza e abbiamo recuperato il tempo sulla tabella di marcia.