LA STORIA DELLA SCIMMIA DI BADALONA CHE HA CONQUISTATO IL MONDO. ALLA SCOPERTA DI ANÌS DEL MONO
In piena epoca modernista, alla fine del 1800, a Badalona in Catalunya, i fratelli Bosch y Grau avviano il commercio di distillati a base di anice, inconsapevoli che il loro Anìs del mono avrebbe raggiunto i 4 milioni di litri di produzione annua e sarebbe diventato un vero e proprio fenomeno culturale di successo, entrando a far parte della quotidianità e le abitudini delle famiglie spagnole.
Perché la scimmia?
Durante un viaggio negli Stati Uniti, Vicente Bosch ricevette in regalo un mono, una scimmietta appunto, che diventò la mascotte della fabbrica nonché la protagonista dell’etichetta.
La scimmia rappresentata ha un viso molto umano: pare che il volto raffigurato sia quello di Darwin in persona, del resto l’epoca era quella dell’Origine delle specie. La frase che compare sulla pergamena che tiene in mano la scimmia è “Es el mejor. La ciencia lo dijo y yo no miento”. Vicente Bosch, visionario imprenditore e abile marketing manager – ebbene sì, già a quell’epoca esisteva questa figura – scelse Darwin quale testimoniale titolato, seppur lui avesse idee discordanti rispetto all’evoluzionista.
Selezionate le materie prime migliori (anice e sciroppo di zucchero), restava da individuare la miglior bottiglia. E qui viene l’aspetto romantico della storia. Si dice che, sempre il Sig. Bosch, fosse alla ricerca di un regalo per la moglie e inceppò nella bottiglia a rombi di un profumo francese, uscendo dalla profumeria con l’accordo chiuso per l’acquisizione dei diritti d’utilizzo della bottiglia.
Nel 1897 Bosch indusse il primo concorso di manifesti pubblicitari che fu vinto da Ramón Casas, autore di poster anche di Cacaolat e Codorniu (vi ricordate le latte del nostro Cava Barcelona?). Da lì in poi, il marchio della scimmia esplode e dal pannello luminoso di Puerta del Sol a Madrid nel 1913, trova spazio nella produzione di molti artisti dell’epoca, da Juan Gris a Picasso, e conquista successivamente anche il grande schermo in film come “Il padrino” (vedi la scena) e “Donnie Brasco”.
Nel risvolto quotidiano, la bottiglia è lo strumento musicale che non ti aspetti. “Rascar la botella de Anìs” è la tradizione natalizia che accompagna da generazioni i villancicos di nonni e nipoti delle famiglie spagnole, grazie ai rumorosi intagli della bottiglia. Aneddoto sull’etichetta: il primo stampatore fece un errore di bozza nella parola “destillacion” mettendo una “l” di troppo, mantenuto ancora oggi 🙂
Dal 2012 una scimmia in bronzo di 200 kg svetta sul lungomare di Badalona.
Ma come si beve?
Innanzitutto sappiate che ne esistono due versioni, seco con etichetta verde, e dulce, di colore rosso.
Si consuma come aperitivo (un po’ azzardato forse) o a fine pasto, liscio o nel carajillo, come correzione del caffè.
Non so voi, ma è sempre affascinante scoprire le storie dietro ai prodotti: come sempre, la differenza la fanno le persone e la loro visionarietà.